Oggi vorrei raccontarvi con parole semplici alcuni aspetti del nostro sistema immunitario, che è un lodevole risultato di millenni di sperimentazione e selezione evolutivi. La cosa da memorizzare subito è che si tratta di un sistema autonomo.

“Autonomo in che senso?” chiederete giustamente.
Autonomo vuol dire semplicemente che sa fare i conti con se stesso: non strilla per avere aiuto, e non pretende nulla da nessuno (insomma, glorificandolo un pochino, quasi fosse un santo)… Vorrebbe fare da solo, quindi non mette in conto nessun dottore, quelli naturistici inclusi.

Essendo questo lo spazio ridotto di un post cerco di essere più sintetica possibile: quindi iniziamo con una sorta di elenco delle virtù e dei doveri di questo geniale sistema.

1) Alla nascita ce lo portiamo prontamente appresso, ma è purtroppo ancora tutta teoria: una sorta di hard disc mai applicato, un librone non ancora letto dove è segnato comunque punto per punto come si agisce in caso di invasori (batteri-virus-funghi), oppure traumi, pericoli, aggressioni. Diciamo che questo è l’aspetto maschile del sistema: tutto è programmato e inciso per l’eternità (un po’ scherzo, ovviamente, ma le immagini sono un valido aiuto per comprendere meglio…).

2) Siccome il sistema non sa se è atterrato in Africa, in Europa, nei ghiacci eterni della Groenlandia, a mille metri d’altezza, o su un’isola felice nell’oceano Pacifico, il nostro sistema ha anche una facciata femminile, cioè di adattamento, che avviene giorno dopo giorno, di volta in volta… in realtà inizia già nel grembo della mamma, che per fortuna è una femmina pure lei.
Così il lato curioso del sistema è orientato ovunque e assorbe di tutto e di più, con ogni cellula, con ogni senso, con ogni fibra nervosa. Un po’ come le bambine in crescita che ascoltano tutto e sanno tutto ciò che succede in casa, mentre il fratello (maschietto) è specializzato nella cassetta degli attrezzi, nei vari pesi da spostare, e simili, mentre non trova i suoi calzini, ma nemmeno la gomma nell’astuccio (a questo punto mi aspetto vive proteste… ma vi dico subito: le eccezioni esistono, ovviamente); problema tra l’altro di tanti maschietti adultissimi (frase solo per noi donne).

3) Facciamo un esempio (didattico, quindi disegnato un po’ agli estremi):
separiamo (purtroppo è successo davvero) due gemelli omozigoti alla nascita. Uno cresce a Milano in un appartamento di un grattacielo con la mamma italiana stereotipata, latte artificiale di supporto, aria condizionata, omogeneizzati, merendine famose, il papà del week end, regali quotidiani, giochi finti su computer, tv e simili, pulizia della casa da sala operatoria, farmaci e vaccini di ogni sorta, asilo nido, babysitter, vacanze a Disneyland, e compleanni con hamburger… (mi fermo, avrete compreso).
Il fratello gemello, invece, lo portiamo poco più in là, ovvero in Svizzera sui monti, dove la mamma è a casa, niente asilo nido, niente passeggino (non funziona sui monti), allattamento al seno, niente omogeneizzati, bensì cibo a km 0, corse a piedi nudi pestando la cacca delle galline, vacanze dalla nonna nell’altra valle (sono poveri), scuola da raggiungere da soli a piedi, giochi nei boschi con i vicini di borgo e niente TV (magari per la divina provvidenza?), e mi fermo: ormai avrete capito.

Se facciamo allora un’anamnesi immunitaria dei due bambini verso gli 8-10 anni saranno due racconti/storie completamente diversi/e. Il primo bambino avrà preso quasi sicuramente gli anti-infiammatori, anti-biotici e cortisone, antipiretici, vitamine per tirarlo su e con molte probabilità sarà diventato pure un allergico (al mondo?) come la mamma (stessa infanzia). Il gemello svizzero, invece, avrà avuto spesso la febbre altissima, diverse malattie infettive che lo hanno incollato al letto anche 8 giorni, e durante l’inverno sarà stato sicuramente sempre col moccolone verde… perchè i bambini, si sa, non chiedono mai di essere ben vestiti.

La realtà, comunque, non sta mai proprio solo da una parte (per la fortuna del bimbo milanese), ma vi ho disegnato questi due casi per sottolineare che il nostro sistema immunitario necessita di un tempo di allenamento, dove la teoria viene trasformata in realtà pratica e memoria immunitaria che poi ci servirà per tutta la vita.
Inoltre ho tralasciato appositamente tutto l’aspetto emozionale del bambino (su questo scriverò un post a parte); ovviamente i bambini non si ammalano solo perché mangiano male o respirano aria malsana, ma anche per i tanti conflitti emozionali che affrontano in fondo da soli e quindi somatizzano il conflitto attraverso le più svariate patologie.

4) Sappiamo bene tutti che il latte materno protegge il bambino soprattutto nel primo anno di vita dalle malattie più comuni, così il bimbo cresce tranquillamente senza problemi. Di regola càpita che fa la sesta malattia, che serve come generale collaudo del sistema febbrile (sulla febbre farò un post a parte). Chiaro è, comunque, anche il fatto che la madre dovrebbe aver fatto un buon training immunitario durante la propria infanzia; attualmente la maggior parte delle madri ha, invece, avuto al massimo 2-3 malattie infantili in prima persona: esse quindi proteggono il lattante solo con i relativi anticorpi. Perchè solo la malattia attraversata in prima persona produce un’immunità a vita.

5) Per queste considerazioni si può dire che il sistema immunitario necessita di un vero e proprio periodo di personal training: l’esperienza empirica ci ha fatto osservare che questo allenamento dura circa per i primi 7 anni di vita: sono gli “anni caldi”, quindi febbrili.

Le persone adulte che hanno avuto la giusta dose di febbri alte (e non soppresse) nella loro infanzia, producono un valido sistema immunitario, e soffrono per esempio molto meno di allergie e/o malattie croniche in genere.
“La febbre ti fa crescere”, dicevano i nonni di una volta, che erano anche i custodi dei metodi naturali che sostenevano il malato: clisteri, mele cotte, impacchi esterni di farina di lino, di cipolla, di patate, e in convalescenza il brodo di gallina. Forse riderete ora e penserete che sono tutte superstizioni; ma potrei spiegarvi perchè funzionano questi rimedi, uno per uno.

6) Il fatto che i bambini, quando gattonano, mettano proprio tutto-tutto in bocca deriva dalla necessità del sistema immunitario intestinale (che è importantissimo!) di prendere atto dell’ambiente circostante a piccole dosi… per produrre in risposta i famosi anticorpi. Se in certi paesi abbiamo il problema dell’eccesso di sporcizia, in altri (da noi), invece, abbiamo l’eccesso di pulizia, e in questo caso il sistema immunitario impara poco, troppo poco.

7) Tutto ciò che svolge il sistema immunitario in questi primi 7 anni di vita non può essere recuperato dopo, ahimè! Qualcosa si riesce a compensare, ma è una strada lunga, e spesso faticosa.

8) Se conoscete un bell’80enne, o come più spesso succede una bella 80enne tutta sprint, è sicuramente cresciuto/a in un luogo come quello del nostro gemello svizzero.

9) E tutti i dottori e le dottoresse? Cosa devono fare allora?
Dovrebbero studiare il sistema immunitario molto attentamente nei primi anni di Università. Cioè? Cioè con curiosità, con ammirazione, per via della sua incredibile efficienza. Comprendendolo, sostenendolo, nutrendolo, senza togliergli la sua forza primordiale, che è una forza calda, reattiva, a volte irrompente.

In realtà si abusa di antipiretici – antiinfiammatori – cortisonici antibiotici, vaccini: tutte tecniche altamente raffreddanti per il sistema, che “sfugge”, poi, nelle vie reattive della cronicità e delle allergie, che sono proprio malattie cosiddette “fredde”.

10) ricordatevi quindi che il sistema immunitario nasce autonomo… e a noi tutti il dovere di rispettarlo e spalleggiarlo, evitando soprattutto di sostituirlo.

Per oggi mi fermo qui: l’argomento è complesso e articolato, ma con un po’ di buona volontà neanche troppo… La prossima volta vi spiegherò altri aspetti interessanti :-)

p.s.: avete la tosse mentre leggete?… guardate il bellissimo post di izn del pastonudo.it  di oggi…

 

AGGIORNAMENTO (luglio 2015)qui  trovate un bellissimo articoli che spiega la genesi dell’ ADENOIDISMO nei bambini.  Leggetelo!… e capirete finalmente perchè questo problema è cosi diffuso.