Sono stata conquistata da questo profondo aforisma di Alberto Casiraghy appena l’ho letto; spesso le cose più belle vengono osservate ed espresse dai non addetti ai lavori. Noi siamo abituati alla ricetta classica, quella seria, con tanto di timbro e firma del professionista che ci pre-scrive il consueto “farmaco-anti”; anti-infiammatorio, anti-dolorifico, anti-spastico, anti-virale, anti-biotico, anti-vomito e via e via.

ascoltare il proprio destino

Invece credo che questo piccolo umile invito possa servire a tutti noi, medici e pazienti inclusi. Per me è già mito quest’uomo, poeta, scrittore, pittore, anima sognante, voce incisiva che offre piccoli cerotti colorati per le piaghe invisibili delle nostre anime smarrite.

Alberto Casiraghy ha fondato la più piccola casa editrice esistente, pulcinoelefante; ama/sogna/formula/partorisce stupendi aforismi. Vi consiglio di scoprire (o riscoprire) e di memorizzarne magari alcuni; se riuscite ad aprirvi alla loro magia funzionano come piccoli rimedi precisi (tipo bacio giusto dalla persona giusta) che agiscono sulla nostra parte più fragile e lesa. La nostra tenera radice divina umana, quella parte in noi che sente(!) quando sbagliamo, se solo trovassimo ogni tanto una vera pausa di ascolto intimo; sempre più difficile da realizzare.

Corriamo dietro al tempo perdendoci di vista.

La convulsa società moderna si agita nel fare, programmare, ansimare, pressare. Si autodeclama ansiosa e depressa, lo leggiamo quotidianamente sui giornali accanto alle ricette per dimagrire e ai consigli per la salute dei nostri cani e gatti. È diventato normale vedere nella moda(!?) ovunque le immagini di teschi; oscuri e terrificanti per la moda di lui; con fiori e cuori per la moda di Lei. Li troviamo pure sulle T-Shirt per bambini (ne ho visti anche sui vestiti di lattanti), è molto comune sulle borse firmate per Signore “distinte”, sui portachiavi dell’ultimo momento che trovate alla cassa, sugli orecchini, non solo quelli punk, sui foulard di tutte le marche.
Siamo proprio mal ridotti: dall’ipocondria alla paura di morire, dalla negazione della morte all’incapacità di affrontare il lutto, dal non farsi mai domande sulla nostra esistenza alla dis-cultura/negazione del trapasso. Il tutto sommerso da teschi oscuri su T-Shirt con i buchi (forse per segnalare che siamo appena usciti da un’avventura nella giungla?), oppure piene di diamanti finti, oppure di colore rosa shocking con effetto luce al buio! Date un’occhiata qui. Qualcuno pensa che questa moda sarebbe nata con il teschio di diamanti di Damien Hirst; discusso “artista provocatore”; il suo tema centrale è da sempre la morte.

Fermatevi due minuti sulla questione. Che sensazione interiore vi suggerisce questo arco teso tra paura di ogni, e questo esibizionismo palese della morte perfino sulle mutande. Forse ci illumina qualche antropologo/a? Dico sul serio! Anche un esperto sugli Archetipi, se gli fa piacere illuminarci un po’.

I simboli hanno una forza propria potentissima. Mentre l’uomo moderno adora e declama la razionalità, la scienza oggettiva e le statistiche, i simboli continuano a tracciare le loro arcaiche strade. A Delfi sul tempio di Apollo era inciso a grandi lettere: “Uomo conosci te stesso”. Qui trovate qualche riflessione su questa frase a prima vista semplice.

Che altro aggiungere a questo post un po’ strano che parte da un aforisma, passa per i teschi e finisce con una ricetta?
Null’altro direi. Siamo in Agosto; non parliamo ancora di febbri, virus e batteri. Piuttosto, vi cito in coda al post ancora alcune frasi di Casiraghy; leggere, lievi… come fossero dei semi. Il geniale Bruno Munari diceva: “L’albero è una lenta esplosione di un seme”. Non sottovalutate quindi il potere del seminare. Guardate qui e qui; sono piccoli spunti per qualche curiosa meditazione inter-attiva sugli alberi; li ho trovati per caso cercando “l’autore del seme esplosivo”, che non ricordavo! Tutto serve, anche una dimenticanza: e poi la rete è piena di preziosi semi.
Dal blog di Tina Festa sono poi approdata anche al metodo “zentangle” (che non conoscevo); andate a curiosare. Un metodo bellissimo: scarabocchiare, creare, per annaffiare quella vena creativa che possiede ogni essere umano, troppo spesso purtroppo soppressa, potata, o banalmente sommersa dalla vita razionale. Per fortuna sopravvive, con la stessa forza intrinseca ai semi.

Considerate tutti questi piccoli input come una ricetta estiva (quasi) universale. Essere creativi libera gratuitamente fiumi di Endorfine che riescono a sostituire tranquillamente certi farmaci meramente sintomatici. Tutto ovviamente… almeno 2 volte al dì :-)

Auguro a tutti miei cari lettori sereni, curiosi, e creativi ultimi giorni di Agosto. Uh, quasi dimenticavo: Alberto Casiraghy for President!

“Sapere tutto è troppo poco”
“Ogni pozzo ha la sua luna”
“Non escluderò mai dalla mia vita i fili d’erba”
“Gli alberi hanno sempre ragione”
“Le balene sono indispensabili”
“I sogni importanti non hanno scadenze”

Tratti dal libricino “Dove è nato il pulcino – Aforismi per bambini amanti della libertà” – edizione La Vita Felice