Cari lettori, febbraio sta per lasciarci, gli uccellini preannunciano l’ attesissima primavera, l’influenza ha perso il suo potere come un’onda che si spegne sulla spiaggia… e ancora non ho neanche iniziato l’articolo che ho in testa da tempo.

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Così ho deciso di proporvi un mio vecchio articolo già pubblicato su Dols nel 2012. (fateci un giro… è un ricco magazine on line, colmo di spunti sulla nostra vita al femminile)

Non credo che l’abbiate letto tutti… male che vada riguardatelo una seconda volta.

Per arricchire l’argomento in senso lato allego in fondo alcuni dei link che ho memorizzato recentemente e che ho desiderio di condividere con voi lettori.

Immergetevi nella (ri-)lettura sulla menopausa… mentre mi rilasso ancora un pochino… in attesa di infilare tutte quelle parole che mi girano in testa come giostre variopinte per il prossimo post.

 

Eccovi allora qualche altro punto di vista sulla menopausa…

 

prendete un bicchiere di vetro, semplice, oppure di cristallo, vuoto…, e chiedete alle persone che cosa rappresenti per loro: in tante vi diranno che è un “bicchiere di vetro”, alcune diranno anche magari che è vuoto o trasparente…, e per molti sembrerebbero le uniche cose che si possano dire…

Ma se un caso fortunato vuole che incontriate una persona creativa, curiosa, magari spiritosa e allegra, potrebbe invece esclamare: “E’ un recipiente ancora vuoto, ma è un potenziale porta-matite, porta-patatine, porta-caramelle, porta-accendini, porta-…” Oppure ancora: “E’ un oggetto nella mano destra dell’interlocutore, che pesa circa due etti…” O ancora: “E’ un manufatto moderno, uno dei tanti derivati dal silicio”.
Ahhhh, il silicio! Il silicio che viene ricavato dalla sabbia del mare, che è anche la parte più importante dei cristalli di quarzo… E poi ancora fa venire in mente, per pura e libera associazione, alcune parole di Lao Tze (filosofo cinese del VI sec. a. C.) quando parla proprio del ‘vuoto’ di un vaso d’argilla (una sorta di bicchiere dell’antichità) affermando: “Trenta raggi si riuniscono in un mozzo, ma l’uso del carro dipende proprio dal non essere nulla singolarmente ciascuno di essi; con l’argilla si fa il vaso ma l’uso del vaso sta proprio in quel suo vuoto; porte e finestre si ritagliano nei muri della casa, ma proprio dal vuoto dove più il muro non esiste si realizza la funzionalità della casa. Perciò l’utilizzazione dipende dalle cose materiali e la funzionalità da ciò che è immateriale.”

Ora mi chiederete: “Ma che cosa c’entra il bicchiere di vetro vuoto con la menopausa!?…”

Seguitemi, e applichiamo il medesimo sistema al nostro quesito:

CHE COSA SIGNIFICA MENOPAUSA?

  1. Risposte classiche di cui per motivi di spazio elencherò solo alcune parole-chiave: in rete, infatti, si trovano informazioni a palate… visto che ci pensa un intero settore commerciale specializzato… :

invecchiamento, l’inizio della fine…, osteoporosi, calo della libido, perdita dell’energia, ansia, depressione, aumento di peso, perdita della memoria, rughe, controlli medici regolari, perché si rischia ipertensione, dolori alle ossa, osteoporosi appunto, fratture ossee, colesterolo alto, ictus, infarto, tumori…, e altri “spettri” come la chirurgia estetica, sudate in palestra, diete massacranti, cambio guardaroba, capelli grigi o bianchi da tingere…
E sicuramente vi verrà in mente qualcos’altro!

2. Risposte creative e qui mi dilungherò essendo meno conosciute:

a) finisce l’età della procreazione, la madre va “in pensione”, nel senso che pian piano torna più libera e recupera tempo per sé stessa

b) la donna entra in un regime ormonale più stabile e non più altalenante (sindrome premestruale, addio!). Gli Estrogeni calano, il Progesterone sparisce e il Testosterone rimane, oh care signore donne! Per questo motivo si è più aggressive e irascibili in menopausa: dato per nulla negativo, bisogna soltanto “giocare bene la nuova carta” e allargare lo spazio per se stesse

c) immaginate e considerate le “vampate” come un’energia ora liberata (energia che prima “abitava” nell’apparato genitale)… Nel mio lavoro di medico ho potuto spesso vedere come molte donne perdano questi noiosi calori semplicemente accettando in pieno ‘la metamorfosi in corso’ e sfruttandola e vivendola al meglio per crescere, migliorare, cambiare… E’ un po’ come dare fuoco a una tanica di benzina (vampata), oppure scegliere di metterla in un motore per raggiungere una nuova meta (la crescita attraverso la metamorfosi, appunto)

d) la menopausa è quindi una vera e propria metamorfosi e va vissuta come tale, a livello fisico–energetico-emozionale e di coscienza… Sottrarsi a questo e cercare di rimanere attaccate alla donna-giovane imitando la mentalità della 30enne è un errore piuttosto diffuso: ma la Tv e le pubblicità mirano a questo modello, ovvero la donna ‘deve’ rimanere giovane a ogni costo… Ma sciupando così la sua nuova preziosa energia…

Ma… scherziamo?!

e) da un punto di vista matriarcale potremmo immaginare che tutte le donne del mondo siano una sorta di “corpo unico”…, immaginatelo come uno sciame di api o formiche. Perché la vera forza femminile non sta nella donna singola, bensì nel gruppo.
In natura lo vediamo ovunque: tutti i mammiferi sono dotati e possono contare sull’intelligenza femminile di gruppo. Pensate alle leonesse, le elefantesse, oppure le scimmie femmine, che cacciano dal branco il “capo antipatico” mordendolo tutte insieme, senza ucciderlo, ma dopo non potrà mai più tornare a vivere nel branco.
Poi vediamo come le donne tutte insieme si spalleggiano nei paesi più poveri: l’aiuto inter-generazionale e la con-divisione sono di regola.
E nel nostro “mondo ricco” (… ricco di che cosa, poi?) cosa accade nel quotidiano? Come è possibile, infatti, che in Italia ad esempio da un condominio escano la mattina tre auto con tre mamme e tre bambini per andare nella stessa scuola?

f) torniamo ancora un momento all’immagine che tutte le donne siano un “corpo unico”… E dove si trova il “cervello di questo grande corpo”? … Sì, proprio quel cervello che dovrebbe supervisionare, rappresentare e difendere le questioni e le cause femminili… ?
Credo sia più facile trovare questa ‘forza’-‘energia’ nelle donne che hanno raggiunto consapevolmente e con fierezza la cosiddetta menopausa: ovvero “le sorelle più anziane”, dove il termine ‘anziano’ sta per maggiore autorità, maggiore esperienza e maggiore sapienza…

Dobbiamo crescere e ri-crescere dalla base: tutte insieme…

 

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Seguono i link annunciati… ci vuole un pò del vostro prezioso tempo :-)

Recentemente ho apprezzato questo spettacolo teatrale particolarissimo di Lucilla Giagnoni: ECCE HOMO. Prendetevi uno spazio e guardatelo tutto… trovo che sia una visione spiccatamente femminile sulle grandi domande che ci riguardano tutti. Mi piacerebbe leggere il vostro parere :-)

 

Qui invece vi indico il link di una artista giovanissima: Alea Chapin dipinge donne vere, senza veli nella loro età più matura. Rose sfiorite nella loro singolare bellezza e dignità.

 

Immergetevi poi in queste opere dell’ artista aborigena Australiana Minnie Pwerle che ha esordito a 80 anni a dipingere . Le sue opere esprimono una meravigliosa forza primordiale. Per me sono sguardi senza veli sulla matrice della vita. Ogni volta che vedo queste opere mi viene d’ istinto di immergermi nei suoi colori :-)

 

Se poi vi capita “la vostra giornata no” assorbitevi questa versione di Canto Ostinatao di Simeon von Holt eseguita nella versione modificata per Arpa. L’ artista si chiama Assia Cunego. Giudicate voi stessi. Ho avuto la fortuna di vedere questa donna dolce e tenace dal vivo…   Per i puristi invece qui la versione originale per pianoforte.

 

Che altro aggiungere…. Il nulla direi: Mentre suona la musica è meglio offrire lo spazio al silenzio.

“Piena di te è la curva del silenzio”  Pablo Neruda